Avrei avuto almeno una decina di altre pagine di questo blog da sistemare prima di scrivere di questo argomento.
Ma tenendo fede alla pagina in cui si spiego cos’è questo blog, oggi, come credo avverrà in futuro molte altre volte, mi sono fatto rapire dall’urgenza di metterti a conoscenza di come da una situazione di calma piatta, spesso e volentieri, ci si possa trovare nella tempesta perfetta senza rendersene conto e senza che a quel punto si possa fare più nulla per tirarsene fuori.
Ma andiamo per gradi.
Stamani a colpirmi è stata la visione di un cartello.
Di cartelli ne vedo tanti ma questo che è spuntato stamattina mi ha reso un po’ più triste.
Ovviamente avevo avuto modo di visionare quella casa tempo fa.
Non pensar male.
No…non era ne un incarico che mi ero perso ne tanto meno una vendita che avrei voluto fare.
Era un incarico che deliberatamente avevo deciso di non ritirare.
Ed ero dispiaciuto perché forse non ero stato in grado di spiegare in maniera chiara la situazione o semplicemente chi era stato là dopo di me era stato in grado di spargere un cosi spesso strato di ottimismo da dissipare quanto di buono avessi lasciato a quei ragazzi.
La casa non toglieva il fiato ma era graziosa come lo sono tutte quelle che accolgono una bella famiglia.
LA CONSULENZA E LE DOMANDE GIUSTE.
Dopo aver visionato tutto l’appartamento mi ero seduto al tavolo per iniziare un giro di domande che mi avrebbero portato ad avere tutte le informazioni utili ad aiutare.
Una delle prima cose che chiedo solitamente, non appena c’è abbastanza confidenza ed il ghiaccio sembra sciogliersi, è il motivo che porta a fare questo passo importante nella vita famigliare. Vendere la propria casa. E soprattutto cosa si aspettano dal passaggio successivo alla vendita.

No non è la volontà di ledere la privacy altrui ne il piacere di farsi i fatti degli altri. Anzi sotto questo aspetto credo di essere particolarmente carente. Non conosco tutti e non conosco i figli dei nipoti di tizio o di caio.
Mi piace conoscere lo stretto indispensabile ad essere utile.
Ed è proprio per essere utile e dare i consigli che aiutino ad imboccare la strada giusta che una domanda del genere non può mancare in una consulenza.
“Perché vorreste cambiar casa?”
Non appena lo chiedo i ragazzi iniziano a spiegarmi che la casa, per quanto accogliente, risulta piccola per la loro famiglia e che la distribuzione degli spazi non è più consona alle loro abitudini.
Ci sta. Gli comprendo.
Tengo allora le redini della conversazione e gli chiedo di disegnarmi l’identikit del loro appartamento ideale.
E’ facile capire che la prossima casa dovrebbe essere più spaziosa…magari con una stanza in più.
SAPER RICOMPORRE L’EQUILIBRIO TRA IL VOLERE ED IL POTERE.

Qui serve una digressione per spiegarti meglio.
Vedi in campo immobiliare, come nella vita in generale quasi niente ci è precluso.
Secondo la teoria che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma (di chi era la citazione? ) è possibile fare cambiamenti che sulla carta risulterebbero improbabili.
Sarebbe anche possibile comperare con i proventi della vendita di un piccolo immobile un appartamento più grande.
Ma trattandosi pur sempre di un equazione…bisognosa saper bilanciare.
Per esempio se vendi un piccolo appartamento e ne vorrai comprare uno più grande con la stessa cifra dovrai esser pronto a fare delle rinunce.
Magari dovrai andare a vivere in una zona meno interessante.
Potresti comperare un immobile più vecchio di quello che hai adesso.
Acquistare in un palazzo, in cui non c’è l’ascensore, un piano alto.
Insomma le soluzioni ci sono se si è pronti a bilanciare l’equazione consapevoli che questo voglia dire peggiorare la qualità della propria vita sotto un aspetto per migliorarne un altro.
Ma dato che, com’è giusto che sia, miriamo sempre a migliorare la nostra vita, nessuno di noi accetta mai di buon grado di fare un passo indietro.

In estrema ratio esiste un modo per risolvere l’equazione senza perdere in qualità della vita. Ed è tutto sommato piuttosto banale come soluzione.
Iniettare altro denaro nell’operazione.
Vendere la propria casa, aggiungere del denaro e comprarne una nuova.
Semplice. Basico. Classico.
MA SIAMO SICURI DI POTER FARE QUESTO PASSO?
Ed era là che eravamo giunti con i ragazzi.
Chiedo quindi quanti siano i denari disponibili da utilizzare.
“Attualmente non abbiamo altro denaro…pensavamo di fare un mutuo”.

Vedi questo è uno di quei momenti, una di quelle risposte, che a te non dicono nulla ma, a chi fa questo mestiere e lo fa con coscienza, è il primo momento in cui in testa scatta un cicalino che sa tanto di allarme.
Allarme fondato perché facendo le successive “giuste” domande le informazioni che raccolgo peggiorano il quadro.
Nessuno degli ingressi economici della famiglia verrebbero considerati sufficientemente certi da permettere ai ragazzi l’accesso al credito.
TRADUZIONE: Non potrebbero ottenere alcuna somma. Perlomeno adesso.
Ora so già cosa stai pensando e sono completamente d’accordo con te. La gente lavora, si spezza la schiena e poi per le banche non esiste.
Se vuoi possiamo stare qui ad imprecare assieme per un paio d’ore, dire frasi fatte ed ipotizzare class action che non condurremo mai, ma la realtà dei fatti è semplicemente questa. E ne io ne te la cambieremo.
E ADESSO SIAMO GIUNTI AL GRANDE BIVIO DELLA STORIA.
Quel punto cruciale di snodo per cui uno come me si mette a scrivere questa pagina.

Perché adesso le scelte sono due:
1) Consapevole che potresti prendere per mano una giovane famiglia e condurli verso un precipizio emotivo, atteggiandoti al più sereno dei monaci buddisti, sfoderi il più fasullo dei tuoi sorrisi a 32 denti e dici che non c’è problema. Magari se il diavolo non ti ha succhiato tutta l’anima fai cenno a qualche difficoltà che potrebbe profilarsi ma continui dicendo che non vedi alcun ostacolo.
2) Dato che quando tuo figlio in futuro ti chiederà cosa fai per vivere e vorrai rispondere “solo ciò che è giusto fare” prendi un bel sospiro e ti prepari a dare una brutta notizia. Quella corretta ma brutta.
Dare le brutte notizie è veramente qualcosa di pessimo.
Purtroppo se sei un professionista e non ti atteggi a fanfarone del “tutto si può fare” capiterà di doverne dare.

Ogni volta mi sento come il medico di quei film in cui il protagonista dopo un controllo di routine viene a sapere che c’è qualcosa che non va.
Diciamolo nessuno ama qual medico, al contrario molti lo odiano, ma il suo ruolo resta comunque cruciale.
E’ da li che ci si rende davvero conto della reale situazione e si può iniziare sin da subito a cambiare qualcosa perché si possa convergere verso momenti migliori.
Quindi ho preso tutto il coraggio e la sensibilità di cui dispongo ed ho iniziato a spiegare.
Di come non fosse il momento adatto.
Di quante fossero le probabilità che alla fine della giostra lo stato delle cose fosse di gran lunga peggiore.
Di come se li avessi assecondati si sarebbero potuti trovare da una casa di proprietà a dover vivere in affitto.
Terminato mi hanno ringraziato. Sono uscito da quella casa senza un soldo sul momento, senza un soldo da incassare in futuro ma certamente arricchito comunque.
EPILOGO. IL MONDO E’ PIENO DI GENTE CHE NON CI ASSOMIGLIA.
Poi la botta presa stamattina alla visione di quel cartello.
Le ipotesi sono tante.
Possono essere cambiate le condizioni economiche e lavorative.
Può esserci stato in ingresso di denaro inatteso (una vincita?).
Ma essendo trascorso poco più di un mese sono certo che sono cose che scrivo più per rincuorare me e te che leggi.
La realtà è che l’unica variante che è cambiata è il professionista che gli si è presentato a casa.
Forse gli sarà stato detto che non è cosi duro il tragitto che gli aspetta.
Magari gli è stata disegnata una strada che tutto è tranne che buia e tortuosa.
Non lo so…io so solo che oggi pomeriggio ho accompagnato su un mio appartamento un cliente che attende che il suo acquirente riesca ad ottenere un mutuo da sei mesi. Le difficoltà stanno nel lavoro di quest’ultimo. La risposta delle banche sempre la stessa: non rientra nelle nostre politiche di credito.

Lascio a te che leggi comprendere cosa accadrà a quei ragazzi quando venduto il loro immobile si confronteranno con la realtà, completamente soli ed abbandonati da chi ha incassato le sue provvigioni ed è sparito in un metodo di lavoro ONE SHOT, cosi pieno di “si”, di “hai ragione”, di “certamente”, che quasi comprendo perché molti se ne innamorino.
Ora sta a te.
Puoi essere l’ennesimo ciuchino portato nel paese dei balocchi o possiamo fare assieme le cose sul serio.
Se vuoi essere sicuro che un si significa davvero SI.
Che qualcosa sia davvero fattibile. Soprattutto quando il cambiamento mette a repentaglio la serenità della tua famiglia.
Ma soprattutto che ogni no sia solo a tua tutela.
Chiama il seguente numero verde gratuito per una consulenza approfondita.
A presto.